“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato (A. Einstein)”

Tutto ha inizio da qui: in questo periodo di quarantena ho avuto la fortuna di vivere a stretto contatto con la natura, nel suo periodo più fecondo, quando i bruschi cambiamenti della temperatura ti fanno vivere tutte le stagioni in poche ore, quando il vento scolpisce il profilo dell’erba e delle siepi regalando sfumature di colori inusuali, quando gli alberi da frutto in fiore ti rappresentano la metafora della vita, una continua trasformazione, un rincorrersi infinito di fasi alterne, di momenti di evoluzione seguiti da altri di involuzione, in una danza senza fine.

In questa cornice nasce il progetto “FUORI dal setting” che utilizza la terapia breve praticata fuori dallo studio di psicoterapia, camminando in un parco, in una villa storica, in una strada tranquilla e lontana dal traffico. Camminando e osservando ciò che ci circonda con occhi attenti, si crea l’occasione per ripensare la propria vita e dare significato ai suoi eventi: inciampare su un sasso è l’occasione per comprendere che quel sasso, che per noi è stato un ostacolo, per altri è stato l’oggetto che,  trasformato, ha costituito il materiale di grandi opere d’arte, per altri ancora è stata l’arma che ha permesso la sopravvivenza, ed ancora la miccia che ha innescato il fuoco. L’oggetto in sé non è nulla, è l’utilizzo che ne facciamo che fa la differenza. E il problema in sé non è nulla, esiste solo perché c’è una soluzione. Facendo terapia fuori dal setting ti aiuterò a vedere gli altri possibili utilizzi di un oggetto, a fare luce sulle tue ombre,  a comprendere il tuo problema partendo dalla soluzione.

Sarà un piccolo viaggio in cui cammineremo uno a fianco all’altro e io adatterò il mio passo al tuo.